I menischi sono due cunei a forma di C interposti tra il femore e la tibia.
Si distinguono in uno interno ed uno esterno per ginocchio, e sono costituiti in gran parte di un tessuto molto resistente alle forze di compressione (fibrocartilagine).
Le funzioni
Le funzioni attribuite ai menischi, comprendono il sostegno del peso, l’assorbimento degli shocks, la stabilità articolare, l’aumento della superficie di contatto tra femore e tibia, e la lubrificazione del ginocchio.
La perdita del menisco, in parte o completa, altera significativamente queste funzioni e predispone l’articolazione a modificazioni degenerative precoci.
Inoltre, poichè le lesioni acute traumatiche dei menischi occorrono abitualmente in individui giovani attivi (tra i 13 e i 40 anni ), è di fondamentale importanza la necessità di preservare i menischi e quindi minimizzare queste modificazioni degenerative. Lo sviluppo di tecniche per salvare queste importanti strutture, ha quasi rimpiazzato la tradizionale meniscectomia totale tanto amata fino agli anni ottanta.
Sebbene la meniscectomia parziale o selettiva sia ancora indicata in molte circostanze, la ricerca sulle nuove tecniche della riparazione meniscale potrebbe un giorno rendere anche questa procedura chirurgica obsoleta.
Le lesioni meniscali colpiscono con maggiore frequenza il sesso maschile con un rapporto di circa 3:1.
Tale fatto è dovuto soprattutto ad una maggiore attività sportiva dell’uomo rispetto alla donna.
Il meccanismo patogenetico
Il meccanismo patogenetico che conduce alla lesione dei menischi può essere distinto in due tipi: di tipo acuto e di tipo degenerativo.
Il primo è determinato nella maggior parte dei casi, da un trauma distorsivo del ginocchio il secondo invece è determinato da una usura ingravescente del menisco stesso legata ad un’avanzamento dell’età.
La tipica lesione traumatica che produce una lesione meniscale è un movimento di torsione con piede fisso al suolo.
Sintomi
Il paziente avverte un improvviso dolore in corrispondenza dell’interlinea articolare (il più delle volte interna) seguito da una impotenza funzionale, da una sensazione di impaccio, e a volte da un blocco articolare con versamento.
La lesione può prodursi nell’accovacciarsi o anche nelle attività quotidiane come quella di salire su un’automobile.
Benchè sia vero che soprattutto nei soggetti anziani i menischi possono lacerarsi anche senza trauma in quanto il più delle volte degenerati, è sempre consigliato ricercare la causa del disturbo altrove.
Ad esempio un sintomatologia bilaterale è molto più probabile che sia di origine cartilaginea che non la conseguenza di una lesione meniscale.
Le lesioni meniscali tendono a causare a volte dei veri e propri “blocchi articolari" soprattutto nei soggetti giovani spesso associati alla lesione del legamento crociato anteriore.
Il blocco è dovuto alla dislocazione del frammento meniscale all’interno della gola del ginocchio impedendo una completa estensione.
In questo caso l’intervento in artroscopia deve essere effettuato il prima possibile.
Il più delle volte la lesione del menisco determina un disturbo di tipo intermittente.
Tipicamente, un movimento rotatorio o di “taglio” provoca una riacutizzazione del dolore accompagnata talvolta da versamento da un deficit nella estensione e flessione e l’accovacciarsi provoca dolore.
Diagnosi
I test di rotazione tibiale sono positivi suscitando dolore nel lato affetto, alla digitopressione dell’interlinea articolare si riscontra dolenzia.
In presenza del perdurare di tale quadro clinico, è sempre consigliato di effettuare una visita specialistica dall’ortopedico, il quale dopo aver effettuato l’esame clinico, potrà avvalersi di eventuali esami diagnostici strumentali come la risonanza magnetica nucleare (RMN) per poter effettuare una diagnosi corretta e una conseguente idonea terapia.
Terapia
Il trattamento delle lesioni dei menischi varia a seconda della gravità del caso.
L’approccio conservativo ad esempio con cicli di fisioterapia, non sempre raggiunge l’obiettivo desiderato e, nella migliore delle ipotesi, è possibile ottenere una remissione temporanea del problema.
Il trattamento chirurgico prevede:
- Meniscectomia selettiva
Si tratta dell’asportazione della sola parte lesionata, e della regolarizzazione del residuo meniscale, cercando di mantenere il più possibile il cosiddetto “muro meniscale” così importante per la rivascolarizzazione del menisco, e per la sua funzione di ammortizzatore.
Personalmente effettuo due piccole incisioni ai lati del tendine rotuleo, attraverso i quali introduco gli strumenti chirurgici. A volte si rende necessario altri portali di entrata per poter raggiungere le diverse strutture da esaminare e trattare. Un tempo, si eseguiva una resezione totale del menisco, talvolta con un accesso chirurgico a cielo aperto, ma si è visto che tale metodica così aggressiva, portava successivamente ad una artrosi precoce del ginocchio.
Post-operatorio
Finito l’intervento, al paziente viene applicata una fasciatura a compressione che manterrà per 2 giorni, al termine dei quali si potrà cominciare un carico completo. Il periodo di riabilitazione fisioterapica varia a secondo del tipo di procedura chirurgica eseguita, circa 15 giorni per il menisco interno, 25 per quello esterno, e prevede il recupero articolare, la tonificazione muscolare, la ginnastica in acqua, ed esercizi specifici per ogni tipo di attività sportiva.
Il ritorno allo sport è consentito intorno al trentesimo giorno.
- Sutura meniscale
Se la lesione è periferica nella cosiddetta “zona rossa” quindi vascolarizzata, oggi si preferisce riparare il menisco reinserendolo nella sua sede poichè in questa zona l’apporto ematico è sufficiente a permettere la guarigione.
Continuamente vengono proposte metodiche e materiali idonei per permettere la sutura meniscale, da piccole freccette bioriassorbibili che inserite all’interno del menisco lesionato, permettono una buona collimazione della zona di rottura, oppure aghi con diverse curvature sui quali è montato un filo che permetterà la sutura.
Tutta questa procedura si esegue in artroscopia e senza alcun tempo chirurgico esterno (all inside).
Il paziente viene dimesso in giornata e può cominciare il carico dopo 7 giorni.
La procedura di sutura meniscale si effettua il prima possibile dal trauma, per permettere una migliore e più veloce cicatrizzazione.
Controindicazioni
Lassità croniche legamentose (rottura inveterata lca), e lesioni su degenerazione meniscale (pazienti anziani).
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