L’alluce valgo è sicuramente la
patologia più comune dell’avampiede, ed è caratterizzata
da una deviazione in valgo dell’articolazione metatarso-falangea con annessa deformità rotazionale.
A tale deformità, si può associare
una deviazione in varo dell’articolazione
tarso-metatarsale del primo raggio e/o in valgo della
interfalangea prossimale.
Il fatto che l’alluce valgo sia
largamente presente nel sesso femminile, indica che tra
le cause l’uso di scarpe strette con tacchi alti è la
predominante.
A questa vanno aggiunti, però,
molteplici fattori tra i quali deformità associate quali
un primo metatarso particolarmente lungo,
un’articolazione metatarso-cuneiforme vara ed un certo
grado di familiarità.
Con l’evolvere del quadro le
alterazioni anatomiche portano alla pronazione
dell’alluce e alla progressiva sub e quindi lussazione
dei sesamoidi.
Sintomi ed Esame Obbiettivo
Il paziente lamenta dolore
inizialmente nel portare le scarpe sul versante mediale
del piede, con l’evolvere del quadro, spesso si associa
una metatarsalgia e una oggettiva difficoltà a trovare
scarpe adatte.
Quando l’alluce valgo devia da
semplice deformità con componente algo-infiammatoria ad
una artrite degenerativa, il dolore si fa persistente e
compare anche a riposo.
Nel valutare un alluce valgo,
andrebbe anche visionato lo stato della cute ed
eventuali callosità che ci danno una indicazione sui
punti di carico del piede in esame.
L’esame obbiettivo deve valutare il
piede in stazione eretta e fuori carico, devono essere
inoltre osservati la volta plantare ed il retropiede
oltre che la presenza di deformità nelle altre dita.
Importante è la valutazione della rigidità e della
comparsa del dolore nella mobilizzazione passiva del
primo raggio.
Andrebbe sempre, inoltre, valutata la
sensibilità ed eventuali deficit nervosi, il tutto
associato ad una attenta anamnesi sulle abitudini
(attività sportiva, uso di scarpe inadeguate…) e le
patologie (diabete, neuropatie, allergie…) del paziente.
Diagnosi e Quadro radiografico
La diagnosi, come sopra esposto, è
principalmente clinica, ma è sempre necessario
affiancare uno studio radiografico.
Sono necessarie radiografie sotto
carico in proiezione dorso plantare, obliqua e laterale
bilaterali. Bisogna valutare: l’angolo metatarso
falangeo, l’angolo dell’ interfalangea prossimale, della
metatarso-cuneiforme e l’angolo intermetatarsale.
Inoltre è importante valutare la posizione dei
sesamoidi, la componente di deformità rotazionale, il
grado di artrosi, l’esostosi e la lunghezza del primo
raggio rispetto alle altre dita. Dalla valutazione di
tali parametri, si decidera’il tipo di intervento
chirurgico da eseguire.
Trattamento
Quando la deformità è esteticamente
accettata dal paziente e non si associa ad un importante
quadro algico, è ragionevole un trattamento
conservativo, che consiste nel consigliare l’uso di
scarpe comode e senza tacco, associate ad uno spaziatore
notturno ed eventualmente ad un plantare quando vi siano
deformità concomitanti del piede.
L’indicazione chirurgica non dovrebbe
mai essere associata ad un semplice problema estetico.
Si ha indicazione all’intervento in
tutti quei casi nei quali la sintomatologia algica
risulta fuori controllo, l’alluce presenta un grado
intermedio o severo, e la terapia conservativa ha
fallito.
I pazienti adolescenti non dovrebbero
essere operati, il paziente tipo ha tra i 30 e i 50
anni.
Le opzioni chirurgiche sono multiple
e gli interventi proposti con varie modalità sono
innumerevoli, ma possiamo dividerli in tre tipi:
- Correzione semplice dei tessuti
molli (McBride)
- Correzione agendo sulle strutture
articolari ( Keller)
- Correzione agendo sulle strutture
ossee (Chevron, Austin)
- Artrodesi
- Correzione delle deformità
associate
La prognosi è generalmente buona, ma
permangono una certa percentuale di recidive e di
complicanze post-operatorie:
- Infezioni
- Deiscenza della ferita
- Alluce rigido
- Ipercorrezione in varismo
Durata intervento: 60 min
Ricovero: in giornata
Riabilitazione: soggettivo e dipende
dall’intervento eseguito.